I negozi di Barletta le sentinelle della città
Nonostante sia trascorso quasi un mese da quella fatale serata in cui Claudio Lasala, 24enne barlettano, perse la vita nel pieno centro di Barletta, nel cuore della movida e delle notti “sballate”, l’attenzione in città sui temi della violenza e della lotta alla stessa resta altissima. La redazione di BarlettaViva è impegnata in tal senso attraverso la campagna di sensibilizzazione “Barletta contro la violenza”, che ha raccolto l’adesione anche dell’associazione barlettana “Strade dello Shopping”.
Abbiamo chiesto una riflessione sullo stato della sicurezza proprio nelle Strade dello Shopping al presidente dell’associazione, Ruggiero Spadaro.
I recenti episodi di violenza sono correlati ai luoghi della movida, o meglio della “malamovida” come definita più volte dal Prefetto Valiante. Abbiamo inoltre documentato anche sulle pagine del nostro giornale atti di vandalismo ai danni di negozi e locali. Davanti a questi piccoli e grandi episodi di violenza, come stanno reagendo le attività commerciali barlettane?
«Per quanto riguarda i nostri negozi noi li consideriamo degli avamposti, come dire che stanno in trincea, nel contesto commerciale cittadino. Alle nostre attività – cosiddette di vicinato – spetta infatti il compito di sentinelle dello spazio di nostra stretta pertinenza e in questo direi che svolgiamo una funzione di utilità in quanto riusciamo a costituire una difesa passiva, ma a volte anche attiva, al dilagare del degrado, della sporcizia e dell’insicurezza. Con la nostra presenza in molte ore del giorno, con le telecamere installate e con l’illuminazione delle insegne e delle vetrine – a volte anche oltre gli orari di apertura – sventiamo sicuramente l’aggravamento di questi fenomeni».
Sia il commissario Alecci, sia il Prefetto Valiante, hanno evidenziato l’importanza della collaborazione tra istituzioni, cittadini, associazioni ed esercenti, per sostituire ciò che non va a Barletta con valori positivi. Voi avreste delle iniziative da mettere in campo o da proporre in tal senso?
«La collaborazione invocata dal Commissario e dal Prefetto è sicuramente nelle nostre corde ed è quindi una richiesta legittima e reciproca. I valori positivi sono intrinsecamente riconoscibili nel modo di operare delle attività produttive del commercio al dettaglio, oggi come non mai messe a dura prova da una serie di eventi avversi, in primis la pandemia, con quello che ne consegue. Le iniziative per diffondere ed inculcare nei giovani valori positivi sono sempre le benvenute e da noi supportate, anche se riteniamo che vada rivisto un po’ tutto il percorso educativo che parte dalla famiglia e passa per la scuola. Poi ovvio che anche il contesto sociale può incidere molto e qui siamo tutti chiamati in causa per dare il classico “buon esempio”».
Spesso come associazione avete insistito sui concetti di “decoro”, di tutela dell’immagine di Barletta contro il degrado (non solo materiale, ma anche socio-culturale), in che modo si potrebbe attuare questo miglioramento tanto auspicato per la nostra città?
«Abbiamo chiesto in maniera esplicita all’ex Sindaco di istituire un Assessore al decoro e all’immagine, dopo aver elencato una serie di criticità per risolvere le quali bastava solo un po’ di buon senso, di dedizione, di attenzione anche alle piccole cose, che se trascurate, diventano grandi e inducono al degrado continuo. Siamo fermamente convinti che Barletta ha vissuto tempi migliori e che il degrado in corso può essere fermato, ma bisogna farlo presto, pena l’inarrestabile corsa verso il basso. Non occorrono grandi somme, solo ascolto e una cura in più».
In vista del Natale, dopo la lunga crisi non ancora sopita legata all’emergenza Covid, quali protocolli seguirete per sostenere lo shopping nei negozi cittadini?
«I protocolli sanitari anti Covid sono tuttora in vigore, e noi ci atteniamo ad essi: nei nostri negozi si può entrare in numero limitato e con la mascherina, si attua il distanziamento e l’igiene dei luoghi».